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Le ore di guida per i mezzi pesanti: tutto quello che c’è da sapere

Fare il camionista non è solo un mestiere ma è un vero e proprio stile di vita.

I professionisti del settore sanno bene quante rinunce e sacrifici devono fare ogni giorno e lo stress fa parte della quotidianità.

Devono affrontare le intemperie e gli ostacoli durante i loro viaggi e passare intere giornate soli con i propri pensieri.

In questo lavoro è fondamentale calibrare le ore di riposo perché è sufficiente una distrazione e l’eccessiva stanchezza per dare vita a seri incidenti.

Uno dei motivi principali che spinge i camionisti a non rispettare le ore di guida mezzi pesanti stabilite dalla legge sono le tempistiche serrate imposte dalle aziende.

Vere e proprie tabelle di marcia impegnative che a volte spingono i camionisti a non rispettare i riposi settimanali e le pause previste durante il tragitto.

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Cosa si intende per mezzi pesanti

Quando si parla delle ore di guida per i mezzi pesanti ci si riferisce ad una precisa categoria di veicoli.

Con mezzo pesante, infatti, si intende un veicolo il cui peso è pari o superiore alle 3,5 tonnellate.

La categoria di appartenenza è la N che fa riferimento a tutti i veicoli la cui destinazione d’uso è quella del trasporto merci.

La categoria N1 comprende i veicoli del peso di 3,5 tonnellate, la N2 quelli con un peso tra i 3,5 e le 12 tonnellate e la N3 tutti i veicoli con un peso complessivo superiore alle 12 tonnellate.

Ore di guida mezzi pesanti: cosa dice la legge

Il sonno è un aspetto fondamentale per i camionisti, stressati da orari e date di scadenza, spesso si dimenticano di riposarsi incorrendo in multe che gravano sia sul conducente sia sull’azienda per cui lavora.

Per questo la legge stabilisce delle ore guida mezzi pesanti che tutelino chi viaggia su strada.

Secondo il regolamento (UE) 2020/1054 i camionisti non devono superare le 9 ore giornaliere di guida e possono arrivare a 10 per soli due giorni a settimana.

Questo provvedimento ha modificato così l’articolo 12 del regolamento ore di guida 561/2006 introducendo la possibilità di estendere di due ore il periodo di guida giornaliero.

Ogni 4 ore mezza di guida è obbligatorio fare una pausa di 45 minuti.

La grande maggioranza del trasporto merci avviene su strada ed è quindi fondamentale tutelare i conducenti dei mezzi pesanti per la loro e l’altrui incolumità.

Per far sì che gli autotrasportatori rispettino le ore di pausa e i riposi esiste un apposito sistema per monitorare le ore di guida mezzi pesanti: il cronotachigrafo.

Uno strumento reso obbligatorio a partire dal 2006 per tutti i mezzi con un peso superiore alle 3,5 tonnellate che è in grado di monitorare l’attività lavorativa e di riposo del conducente.

Come funziona il cronotachigrafo

Il cronotachigrafo registra tutte le attività del conducente e si attiva all’accensione del veicolo.

Si compone di due unità:

  • una carta tachigrafica, ovvero la personale smart card che possiede ogni camionista;
  • lo strumento in cui inserire la carta: quest’ultimo presenta due lettori di smart card, uno schermo, un selettore e una stampante che riporta su carta tutte le attività registrate.

Il tutto funziona tramite un sistema di tracciatura che calcola la distanza percorsa, le interruzioni, i guasti e molti altri dati.

I controlli su strada per gli orari di guida vengono eseguiti grazie a questo sistema, in quanto i dati stampati su carta termica vengono chiesti al conducente che dovrà provare di aver rispettato le pause e i riposi previsti dalla normativa per non incorrere in sanzioni.

Colpi di sonno: la preoccupazione dei camionisti

Tra le paure di chi è solito mettersi al volante per lunghi viaggi si trova il famigerato colpo di sonno.

Avviene all’improvviso e in men che non si dica ci si ritrova nel bel mezzo di un incidente.

Le statistiche del ministero dei Trasporti degli ultimi anni parlano chiaro: il 22% degli incidenti avviene a causa dei colpi di sonno.

Un nemico insidioso che mette in allarme gli automobilisti che al primo segnale di una diminuzione dei riflessi corrono ai ripari cercando una piazzola di sosta.

La vera difficoltà si presenta quando si parla di tempi di riposo autisti di mezzi pesanti, in questi casi non si può fare altro che raggiungere un autogrill il prima possibile.

Uno sbadiglio, poi un altro e alla fine un terzo, la vista si annebbia e la concentrazione cala, all’improvviso rumori di lamiera svegliano di soprassalto il conducente che si rende conto della situazione drammatica.

È proprio al fine di evitare queste situazioni che la legge stabilisce le ore di guida e di riposo.

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