Foto by SUZUKI
Dopo aver visto il funzionamento dei sistemi full hybrid attualmente disponibili e le scelte intraprese da Honda, Hyundai, Nissan, Renault e Toyota, proseguiamo la nostra panoramica su questa tecnologia prendendo in esame altri due brand, entrambi provenienti dall’Estremo Oriente: la giapponese Suzuki e la sudcoreana Kia. Nel caso dei due costruttori asiatici non ci sono denominazioni particolari per i loro sistemi, contrassegnati semplicemente dalla dicitura Hybrid per indicare appunto la presenza di due diversi dispositivi di propulsione, uno endotermico e uno elettrico. Entrambe le case automobilistiche hanno optato per un sistema in parallelo, in cui i due motori si alternano nel trasferire la potenza oppure agiscono in simultanea. Vediamo ora più nel dettaglio il loro funzionamento.
Il rinnovato sistema ibrido di Suzuki è stato presentato nel 2022 e mette a disposizione cinque differenti versioni in base alla potenza a seconda del modello di veicolo su cui viene installato. Ad affiancare i motori termici c’è il propulsore elettrico MGU da 24,6 kW e l’alternatore denominato ISG (Integrated Starter Generator) che assiste appunto il motore principale e può fungere da motorino di avviamento. La potenza del modulo ibrido può variare da un minimo di 12 V a un massimo di 355 V, in base alla capacità della batteria e al tipo di vettura da equipaggiare. Nelle versioni più potenti è prevista anche la guida in modalità totalmente elettrica, la cui autonomia dipende ovviamente dal livello di carica della batteria. E qui sta la vera novità introdotta da Suzuki, che ha deciso di optare per batterie in litio-titanato, una soluzione più efficiente rispetto alle più comuni e diffuse batterie al litio, che rappresentano ancora il sistema di riferimento per lo stoccaggio dell’energia.
Suzuki ha scelto di dotare i suoi sistemi ibridi più potenti di batterie in litio-titanato poiché sono in grado di offrire diversi vantaggi. In primis una superiore efficienza nella gestione dell’energia sia in fase di carica (vale a dire in frenata) che nell’erogazione, e allo stesso tempo è stata migliorata l’efficienza complessiva del funzionamento in una forbice più ampia di temperature. Questa tipologia di batterie si dimostra quindi più affidabile e capace di assicurare una maggiore durata nel tempo, ottimizzando di conseguenza la resa della componente elettrica dell’impianto ibrido. La distanza percorribile in modalità full electric è di circa 5 chilometri con la batteria totalmente carica, che consente inoltre di raggiungere una velocità di 80 chilometri orari. Di base però l’unità elettrica entra in funzione nelle partenze e a bassa velocità, nelle situazioni in cui il motore termico risulta meno efficiente e più dispendioso in termini energetici.
Foto by KIA
Il sistema full hybrid messo a punto da Kia viene considerato versatile e capace di fornire ottime prestazioni. Si affida, come abbiamo accennato, alla modalità di funzionamento parallela e la parte principale è il propulsore termico, affiancato da quello elettrico. La gestione dell’interazione fra le due componenti è interamente automatica, quindi è il sistema stesso ad alternare l’azione dei due motori in base alle varie situazioni di guida e alle necessità. La parte endotermica, che assicura 106 cavalli e un elevato valore di coppia (pari a 144 Nm), agisce in simultanea con quella elettrica nella fase di accelerazione, garantendo dunque alle ruote motrici la potenza di entrambi i motori contemporaneamente. Ecco perché l’intero sistema risulta piuttosto efficace in termini di performance, grazie alla sua capacità di combinare la “cavalleria” di tutte e due le componenti.
Nell’impianto hybrid realizzato da Kia il motore elettrico può mettere a disposizione del sistema 48 cavalli e 170 Nm di coppia ed entra in funzione in tutte quelle situazioni in cui è richiesta più “spinta”, in maniera automatica. Supporta perciò il propulsore endotermico a bassi giri, sopperendo alla classica mancanza di potenza dei motori termici in tali fasi; nella parte finale dell’allungo in accelerazione cede poi il passo alla componente termica, e ciò rende l’opzione propulsiva adottata da Kia una delle più scattanti. A dimostrarlo ci sono i numeri: risulta infatti il più rapido nell’accelerazione da 0 a 100 chilometri orari. L’impianto della casa sudcoreana è pertanto un parallelo puro, quello che più si avvicina ai motori tradizionali in fatto di erogazione della potenza. Una soluzione quindi gradita agli automobilisti “vecchio stampo”, poco propensi a cambiare approccio alla guida, che possono mantenere il proprio stile pure al volante di una full hybrid.
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