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La falsa promessa delle ibride

Quando la scelta di acquistare un'auto ibrida è orientata dalla volontà di ridurre i consumi e le emissioni, le attese non sempre sono soddisfatte. Scopriamo perchè.

Le emissioni delle auto ibride sono generalmente ridotte rispetto a quelle prodotte dai veicoli a combustibile fossile, così come i consumi.

Queste considerazioni spesso orientano verso l’acquisto di auto ibride, quando la volontà è quella di scegliere una mobilità più green e rispettosa dell’ambiente, ma anche efficiente dal punto di vista dei consumi.

Tuttavia, le promesse dell’ibrido nei confronti della sostenibilità e dell’ottimizzazione dei costi non sono sempre mantenute e per un acquisto più consapevole è importante considerare alcuni aspetti di cui talvolta non si è a conoscenza.

Mild Hybrid e Full Hybrid: qual è la differenza e come orientale la scelta

Il numero di vetture ibride vendute ogni anno è in continuo aumento. Questo fenomeno, oltre che essere favorito da fattori normativi, vede come motivazione principale una maggiore sensibilizzazione dei consumatori nei confronti della salvaguardia ambientale e la necessità di dover ridurre i consumi di carburante.

Quando l’acquisto è rivolto a veicoli ibridi, è importante considerare che le tecnologie presenti in commercio possono essere anche molto differenti tra di loro e non sempre soddisfare le esigenze di ognuno.

Questo è il caso della tecnologia mild hybrid e della full hybrid.

La mild hybrid, o MHEV, viene proposta da 19 marchi automobilistici e prevede un motorino elettrico alimentato da una piccola batteria a supporto del motore termico, vero sistema di alimentazione del veicolo.

Il sistema MHEV si adatta a motorizzazioni tradizionali: a benzina, a gasolio e presto anche a gas.

In questo caso è il motore termico che permette la marcia dell’automobile, mentre quello elettrico ha il solo compito di aiutarlo.

Questa tecnologia non consente di viaggiare in modalità 100% elettrica, in quanto il motore elettrico non garantisce la potenza necessaria per muovere il veicolo. Infatti, esso garantisce una maggiore spinta in fase di partenza e di accelerazione e si ricarica recuperando energie in fase di decelerazione o in frenata.
L’ibrido consente di recuperare l’elettricità e sottrarre in questo modo una parte del lavoro al motore termico, riducendone i consumi.

La tecnologia full hybrid, o HEV, prevede, invece, un motore termico affiancato a quello elettrico che dispone di un pacco batterie di dimensioni maggiori.

Il motore elettrico, in questo caso, consente di condurre la marcia in maniera totalmente elettrica e a zero emissioni per diverse migliaia di metri, tuttavia l’autonomia non raggiunge ancora un chilometraggio elevato.

Questa tecnologia prevede, quindi, che entrambi i sistemi di alimentazione agiscano sul moto, in maniera alternata: in partenza, in fase di accelerazione e a velocità elevate entra in funzione il motore elettrico.

Sono attualmente 8 i marchi automobilistici che commercializzano questo sistema tecnologico.

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Tecnologie a confronto: differenze nei consumi

Le tecnologie mild e full hybrid potrebbero essere apparentemente considerate delle soluzioni ideali per ridurre i consumi di carburante e così anche il costo.

Non sempre, però, questa premessa è necessariamente vera.

Infatti, nella tecnologia mild hybrid è il motore termico a garantire il moto, supportato dal motore elettrico. Per questa ragione i consumi di carburante sono ridotti solo in minima parte rispetto ad un comune veicolo con motore a combustibile fossile.

La tecnologia full hybrid, invece, permette un risparmio significativo, per il quale le esigenze di efficienza di costo possono essere effettivamente soddisfatte.

A titolo di esempio si presenta un confronto tra veicoli che dispongono di queste due tecnologie: Ford Puma con sistema mild hybrid, motore 1.000 di cilindrata da 125 CV e Lexus QX full hybrid con motore 1.008 di cilindrata da 184 CV.

Ford Puma presenta consumi pari a 11 Km con 1 litro, mentre per Lexus QX possono essere percorsi circa 19 Km con 1 litro.

È evidente quindi come, per un veicolo che dispone di quasi 200 CV, il consumo non sia estremamente più alto rispetto ad un veicolo da 125 CV.

Emissioni auto ibride: sono davvero così ridotte?

Quando la scelta del veicolo è orientata in maniera specifica alla riduzione delle emissioni e alla salvaguardia ambientale, devono essere svolte delle opportune riflessioni in merito alla tecnologia più adatta ai propri interessi.

Anche in questo caso i veicoli mild hybrid, alimentati in maniera sostanziale da motore termico, non rispondono certamente ai requisiti per una mobilità green.

Infatti, questa tecnologia non consente la marcia ad emissioni zero, ma una minima riduzione delle stesse, dal momento che il motore elettrico si attiva solo a supporto di quello termico.

Se l’intento è di acquistare un’automobile che possa rispondere a esigenze di tipo ambientale, allora la soluzione più idonea è rappresentata dalle automobili full hybrid.

In questo caso infatti, l’alternanza tra due sistemi di alimentazione consente realmente un minore impiego di carburante, da cui ne consegue una riduzione maggiore delle emissioni e benefici in termini ambientali.

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