Era inevitabile che la transizione dai motori termici ai motori elettrici, che stanno oggi vivendo i settori automobilistico e motociclistico, coinvolgesse anche il mondo della nautica. La eco-navigazione silenziosa, che ha affascinato molti diportisti ai Saloni di Cannes e di Genova, sembra essere oggi la migliore soluzione per salvaguardare un ambiente ancor più delicato di quello terrestre.
Rivoluzionando la fisica della propulsione dei natanti, i vantaggi sono immediatamente evidenti, prima di tutto per l’assenza di gas di scarico. I motori tradizionali, inoltre, sono responsabili di versamenti di combustibili e olio altamente dannosi per la fauna marina, quanto l’inquinamento acustico da essi prodotto.
Se oggi la navigazione elettrica o ibrida, in via di costante evoluzione, alimenta già con successo le imbarcazioni elettriche fino a 10 metri, essa è destinata in un decennio a liberare dalla schiavitù dei motori tradizionali tutti gli amanti della nautica. Un motore elettrico da 225 Kw può spingere un’imbarcazione fino a 30 nodi, con un’autonomia intorno alle 35 miglia. Quello che finora ha costituito il tallone d’Achille dell’elettrico è proprio il problema dell’autonomia, obiettivo primario della ricerca.
Batterie sempre più piccole e leggere, alimentate da pannelli solari e da colonnine di ricarica elettrica, sono in grado di rifornire facilmente le imbarcazioni durante la navigazione e l’ormeggio. Rispetto al mondo terrestre e ai parcheggi stradali questo compito appare più semplice, in quanto da sempre presso ogni posto barca sono già presenti strutture facilmente trasformabili in punti di ricarica per le batterie, come le colonnine norvegesi Evoj o le E-Dock dell’azienda italiana E-Concept.
Mentre le strutture portuali iniziano a modernizzarsi, il settore nautico progetta motori elettrici sempre più performanti, con batterie sempre più potenti e carene sempre più idrodinamiche. I costi d’acquisto più elevati rispetto alle imbarcazioni tradizionali non devono scoraggiare i diportisti, allontanandoli dal traguardo di una navigazione ecosostenibile. Occorre, infatti, ricordare che i gravosi costi di manutenzione periodica dei motori termici sono quasi del tutto assenti nei nuovi natanti.
Le nuove imbarcazioni elettriche sono già da due anni una realtà nella nautica da diporto per le famiglie, nei tradizionali gommoni e anche nel mondo delle barche a vela e dei catamarani.
Tra le aziende produttrici e gli appassionati della navigazione silenziosa, il massimo riconoscimento internazionale viene senza dubbio dal premio annuale Gustave Trouvé, giunto alla sua terza edizione. Una giuria di 19 esperti nel settore e-boat e i voti di 15000 appassionati hanno decretato il successo delle migliori imbarcazioni a propulsione elettrica nelle diverse categorie: navi passeggeri commerciali, barche a vela e barche a motore convertite all’elettrico.
Dedicati a Gustave Trouvé, straordinario inventore visionario e Legion d’Honneur 1882, ideatore del primo motore fuoribordo nella storia, i “Gussies” intendono premiare il lavoro di imprenditori coraggiosi, di progettisti innovatori e di tutta l’utenza che intende muoversi nella natura con rispetto e amore e non con l’atteggiamento competitivo, predatorio e infantile che ci ha spesso contraddistinto.
I vincitori dei Gustave Trouvé Awards 2022 sono:
In quarant’anni di navigazione in tutti gli oceani, i coniugi Köhler hanno nutrito il sogno di poter solcare le onde senza impatti negativi per l’ambiente che amavano. Finalmente dal 2010 il loro progetto si è realizzato con la produzione di Solarwave 46, il primo catamarano totalmente autosufficiente grazie all’energia solare, seguito sei anni dopo dal primo yacht a energia solare prodotto in serie, il Silent 64.
Come spesso succede, i cambiamenti epocali nascono da sogni di pochi, considerati irrealizzabili da molti.
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