Entro il 2030 il Gruppo Stellantis e i suoi 20 marchi vedranno una mutazione radicale, data dal passaggio all’elettrificazione quasi totale.
L’obiettivo all’avanguardia è semplice: seguire il passo dell’evoluzione automobilistica e convertire oltre il 70% della produzione in modelli elettrici.
I cambiamenti che avverranno nel Gruppo nei prossimi anni riguarderanno la piattaforma, i partner e gli stabilimenti produttivi.
Il mega Gruppo Stellantis ha visto la luce a partire dagli inizi del 2021, grazie alla fusione tra gli storici FCA e PSA.
I due titoli, ormai spariti, hanno lasciato il posto al quarto gruppo automobilistico al mondo in termini di capitale dopo Volkswagen Group, Toyota Group e Renault-Nissan Alliance. Stellantis oggi comprende oltre 20 brand, con una pianificazione del prodotto davvero visionaria.
Nonostante l’unione dei due gruppi precedenti, l’assetto azionario non è rimasto invariato: Exor come azionista di maggioranza con il 14,4%, la famiglia Peugeot con il 7,2%, lo Stato francese con il 6,2% e la cinese Dongfeng con il 5,6%.
Già dagli esordi della fusione, l’Amministratore Delegato Carlos Tavares aveva comunicato al mercato la vision del nuovo gruppo e gli obiettivi futuristici per cui egli stesso nutriva ottimismo: “Bisogna saper assicurare stabilità e sicurezza al gruppo e sono sorpreso di come tutti gli azionisti abbiano saputo cogliere questa opportunità e sapersi adattare in vista delle sfide che verranno”.
Con questa frase, probabilmente Tavares stava anticipando i piani futuri per il Gruppo, in grado di stare al passo con i tempi e anticipare i cambiamenti del settore automotive.
Sono molti i marchi che compongono il nuovo Gruppo Stellantis e che ne determineranno il successo futuro:
È proprio a questi 20 che il piano Stellantis 2030 è rivolto, in vista del passaggio alla quasi totale elettrificazione dei modelli di ognuno.
La strategia prevista dal Piano Stellantis è chiara: sviluppare oltre il 70% dei modelli del Gruppo nella versione elettrica entro il 2030.
Questo ovviamente, comporterà ingenti investimenti e riguarderà un piano di azione multidimensionale sviluppato su tre componenti fondamentali: nuovi stabilimenti, nuove piattaforme full electric e nuove partnership con leader tecnologici.
Per conseguire l’elettrificazione in larga scala, Stellantis ha previsto strategie di approvvigionamento efficienti delle batterie agli ioni di litio che alimenteranno i veicoli di ciascun modello.
Queste permetteranno di abbassare i costi delle batterie di circa il 40% entro il 2024 e di un ulteriore 20% entro il 2030.
Si prevedono, quindi, partnership con cinque gigafactory in Europa (tra cui quella di Termoli) e in Nord America, per assicurarsi oltre 260 gigawattora entro il 2030.
Per perseguire degli obiettivi così ambizioni, lo sviluppo di nuove tecnologie innovative sarà la base di partenza. A questo scopo il Gruppo ha in programma l’investimento di oltre 30 miliardi di euro entro il 2025, rivolti all’elettrificazione e allo sviluppo di nuovi software, per i quali sono compresi anche gli investimenti azionari in joint venture che serviranno a finalizzare tali attività.
Queste partnership, inoltre, saranno rivolte all’ottimizzazione dei costi di oltre il 30% nella spesa di Ricerca e Sviluppo.
Quando si tratta di veicoli a batterie, l’autonomia e la ricarica sono fattori fondamentali che devono essere sviluppati accuratamente.
L’obiettivo è di raggiungere un’autonomia di 500-800 km e realizzare una tecnologia di ricarica che consenta di ottimizzarne i tempi quanto più possibile.
Per questo, entro il 2024 è previsto lo sviluppo di batterie ad alta densità energetica e altre prive di nichel e cobalto. Invece, per il 2026 saranno realizzate le prime batterie allo stato solido.
Sono 4 le piattaforme che verranno sviluppate per i veicoli elettrificati del Gruppo: ciascuna sarà in grado di supportare circa due milioni di unità ogni anno.
Esse prevedono un’autonomia massima di 500 km per la STLA Small, 700 km per la STLA Medium, 800 km per la STLA Large e STLA Frame.
Le caratteristiche in comune delle piattaforme riguarderanno la flessibilità e la condivisione delle componenti.
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